Dopo quasi 2000 anni il Ponte Scotonico di Roviano, si presenta ancora intatto. Maestoso viadotto costruito dai romani è oggi inserito in un percorso che vi guiderà in un’interessante escursione tra storia e natura
L’accesso all’area archeologica si trova tra Roviano e Arsoli, riconoscibile dal parcheggio per i visitatori vicino al bivio tra la strada statale Tiburtina e la via Sublacense. Da qui inizia il percorso storico-naturalistico ad anello che s’inoltra nel bosco a monte per ridiscendere raccordandosi con un tratto del tracciato della via Valeria che, dopo il ponte, continua fino ad Arsoli.
L’affascinante infrastruttura viaria ha un’unica arcata a tutto sesto, con una luce di circa otto metri e larga poco più di sette, formata da grandi blocchi di pietra calcarea ed è compresa tra due massicce spalle in muratura. Nella parte inferiore sono ben visibili anche i blocchi a sporgenza con gli incavi che servirono a reggere l’armatura della centina in legno necessaria alla costruzione. Il fondo stradale è in basoli di pietra lavica disposti a “schiena d’asino”, su uno dei quali è inciso un simbolo apotropaico che avrebbe dovuto allontanare gli spiriti malefici.
Fu costruito, al XXXVI miglio del tracciato originale dell’antica via consolare Valeria, tra il 94 e il 97 d.C., quando l’imperatore Nerva ordinò la sistemazione della strada che, collegando Roma con il versante Adriatico, era divenuta un’importante arteria di traffico commerciale. Diverse campagne di scavi hanno portato al ritrovamento di ville rustiche, sepolture, colonne e numerosi cippi miliari conservati nel Castello Brancaccio di Roviano che hanno messo in luce l’importanza di questo tratto della via Valeria da cui si staccavano la strada di servizio ai grandi acquedotti pubblici, che procedeva sul lato destro dell’attuale Sublacense, e la via Valeria Vetus, variante militare che da Cineto Romano saliva fino a Riofreddo. E’ dello stesso periodo anche il Ponte di San Giorgio, che supera il “Rivus Frigidus” a valle di Riofreddo, e prende il nome dal vicino convento medievale di cui rimangono affascinanti rovine.