Da aprile a giugno sui Monti Simbruini si vive uno spettacolo emozionante: sui prati verdi, maculati di candide rocce, spuntano dei veri e propri tappeti di piccoli fiori variopinti dal portamento eretto: sono le orchidee di montagna.
Generalmente siamo portati a credere che le orchidee siano una pianta tropicale, in realtà sono diffuse in tutto il mondo. In Italia ne esistono più di 150 specie, sui Monti Simbruini il Gruppo di Ricerca Orchidee Spontanee nei Simbruini (GROSS) di Vallepietra, ne ha catalogate circa 70, ma i primi studi sulla presenza di questo splendido fiore sulle nostre montagne risalgono al primo Novecento. Il botanico Fabrizio Cortesi, ne segnalava già allora 50 specie dedicando un ibrido (Orchidea colemanii) ad Enrico Coleman, pittore-escursionista tra i primi a tracciare itinerari su queste montagne, per ringraziarlo delle ottime illustrazioni che ne fece.
A differenza di quella tropicale che è una pianta epifita, l’orchidea di montagna è ancorata al terreno tramite rizomi o piccole radici. L’altezza varia, a seconda della specie, dai 10 ai 60 centimetri, le foglie sono nastriformi e l’infiorescenza è costituita da grappoli di piccoli fiori riconoscibili dal tipico petalo inferiore più grande degli altri. Il colore varia dal bianco, al giallo, al rosso porpora passando per diverse tonalità di rosa ed alcune varietà sono screziate. Crescono per lo più su terreni calcarei, alcune, le meno diffuse, si trovano anche nei luoghi umidi.
Le orchidee di montagna sono piante protette che per riprodursi hanno bisogno di un ambiente incontaminato. Non vanno assolutamente calpestate nè raccolte, tanto più che se trapiantate altrove non riuscirebbero comunque a sopravvivere. Se volete continuare a provare l’emozione di ammirare una distesa fiorita di queste piante affascinanti non cedete alla tentazione di cogliere le orchidee né gli altri fiori spontanei; una bella fotografia potrà comunque rendervi felici e soprattutto avrete preservato un ambiente dagli equilibri delicatissimi.
Nei sui 20 anni di attività il GROSS ha costantemente monitorato le orchidee spontanee del territorio individuando oltre a specie particolari anche diversi ibridi. Clicca per approfondimenti »»