Il Parco Naturale Regionale dei Monti Simbruini è stato istituito nel 1983 per conservare il patrimonio storico-naturalistico dell’Alta Valle dell’Aniene e, soprattutto, per tutelarne il bacino idrico. È la più vasta area protetta del Lazio, con una superficie di circa 30.000 ettari al confine con l’Abruzzo, e comprende l’intera catena dei Monti Simbruini e quella dei Monti Cantari.
Il gruppo dei Simbruini è caratterizzato da una sequenza di altipiani carsici da cui svettano picchi notevoli: il Monte Autore (1855 m) con le splendide “Vedute”, il Tarinello (1846 m), il Tarino (1961 m) da cui nasce l’Aniene, il Cotento (2015 m) che domina la conca di Campo Staffi oltre cui si estendono i Monti Cantari che, con le cime del Viperella (1836 m), del Viglio (2156 m), una delle mete più ambite dagli escursionisti sia in estate che in inverno, e del Monte Crepacuore (1997 m) delimitano il Parco a Sud-Est. A Sud il confine è segnato dall’alto e medio corso dell’Aniene, a Ovest dai comuni di Cervara e Camerata Nuova mentre il Fosso Fioio a Nord e il Piano della Renga a Nord-Est lo separano dall’Abruzzo. Al centro della catena simbruinica una profonda depressione forma la Valle del Simbrivio dominata dal Colle della Tagliata (mt 1662), spettacolare parete rocciosa rossastra in cui sono state aperte vie di arrampicata che nulla hanno da invidiare ai più impegnativi tracciati alpini.
Non meno affascinanti sono gli altipiani, tra i 1400 e i 1700 metri di quota, che qui vengono chiamati “campi”: aspri e selvaggi come le piane di Campo Secco (1400 m) e Campaegli (1415 m), pascoli erbosi come la Piana dei Fondi di Jenne (1400 m) e Campo Minio (1651 m), ricchi di boschi come Campo dell’Osso (1552 m), Campo Buffone (1479 m) e Campo Ceraso (1545 m), dal paesaggio lunare come Campo della Pietra (1329 m). Ma i Simbruini sono anche un mondo sotterraneo inimmaginabile; la natura carsica del terreno ha favorito la creazione di un fitto reticolo ipogeo costituito da grotte che si addentrano nelle viscere della terra anche per chilometri, alcune sono delle gigantesche risorgive, veri e propri collettori per l’acqua, riserve idriche imponenti come la Grotta dell’Inferniglio e la Grotta del Pertuso.