L’escursione alla Mola Vecchia è una bellissima passeggiata per tutta la famiglia che si snoda su un agevole percorso di fondovalle lungo il fiume; una gita che i più dinamici possono fare a cavallo, in mountain bike o con i bastoncini da nordic walking, mentre chi ha poca voglia di fare lunghe camminate può trovare, in una delle tante aree pic-nic, l’occasione per trascorrere una splendida giornata a contatto con la natura.
Il vecchio mulino si trova lungo il sentiero che collega Subiaco all’area archeologica di Comunacque (Trevi nel Lazio) e coincide con un tratto del Sentiero Coleman e del Cammino di San Benedetto.
Partendo da Subiaco si segue la via dei Monasteri e si parcheggia di fronte ai ruderi della Villa di Nerone; poco più avanti si prende la stradina sulla destra che porta all’Incubatoio Ittico Provinciale, fino ad arrivare ad un largo spiazzo delimitato da un’alta falesia, molto amata dai climber, su cui è costruita l’Abbazia di Santa Scolastica. Qui vale la pena di fare una breve deviazione prendendo il sentiero in discesa sulla destra che scende fino al Laghetto di San Benedetto. Tornati allo spiazzo si prosegue, costeggiando il fiume, lungo la strada sterrata, si supera l’incubatoio ittico e dopo un tratto in lieve salita, si arriva alla Mola Vecchia.
Se si vuole partire da Comunacque si lascia l’auto in prossimità di un bar-ristorante lungo la Strada Provinciale 193 (da non mancare la visita alla vicina Cascata di Comunacque, a Trevi nel Lazio). Lungo il sentiero, che a tratti si snoda nei boschi e a tratti costeggia il fiume, si trova la Sorgente del Cardellino, un enorme blocco di pietra calcarea ricoperto da muschi da cui scendono una serie di rivoli d’acqua. Questo tipo di pietra, nota come Cardellino, è tipica di tutta la zona. Poco più avanti sull’altra sponda, quasi nascosto nella vegetazione, scende il ruscello della Sorgente delle Tartare. Superata l’ansa del fiume si inizia a vedere il ripido costone di roccia su cui è costruita Jenne e dopo un tratto in lieve salita si arriva alla Mola Vecchia. Volendo si può fare l’intero percorso (12 km) in un’unica e piacevole escursione.
La Mola vecchia, è stata costruita nell’XI secolo dai monaci benedettini, sfruttando un invaso naturale dell’Aniene. Per secoli è stata utilizzata dalle comunità locali per la macinazione dei cereali, oggi è un centro didattico del Parco dedicato all’ambientalista Antonio Cederna. Sulla riva opposta, cui si accede facilmente tramite l’antico ponte in tufo, si trovano anche alcuni altri resti di opere murarie ancora in fase di studio da parte degli archeologi.
Vicino alla Mola si trova la Grotta dell’Inferniglio, una risorgiva molto importante nel complesso reticolo di cavità carsiche dei Simbruini. La grotta, in cui sono state identificate due nuove specie di coleotteri cavernicoli, è lunga oltre 300 mt, custodisce tre laghetti sotterranei e magnifiche stalagmiti. Trattandosi di una risorgiva il cui livello delle acque interne è soggetto a notevoli variazioni, la visita è consigliabile solo a speleologi esperti e soprattutto dopo aver preso informazioni sullo stato di piovosità del periodo.
(Percorso nella Carta escursionistica del Parco Naturale Regionale dei Monti Simbruini)