Ad un occhio poco allenato la ricchezza e la varietà di flora dei Monti Lucretili è un piacevole paesaggio da ammirare ma, per un appassionato, l’insolita varietà di specie assume un fascino particolare che ne fa un luogo simbolo della storia della botanica
L’interesse degli studiosi per i Monti Lucretili è documentato fin dal 1500 con le prime descrizioni dello Stirax officinalis, ma è agli inizi del ‘600 che, con il dilagare della moda degli orti botanici e del collezionismo floristico, divennero oggetto di vere e proprie spedizioni alla ricerca di erbe e piante rare; tra i tanti vi era Federico Cesi, giovane e brillante principe di San Polo dei Cavalieri. Spirito eclettico dalla spiccata passione per
le scienze naturali che amava intrattenere scambi culturali con diverse personalità del suo tempo. Nel 1603, con alcuni amici studiosi, fondò a Roma l’Accademia dei Lincei, la più antica accademia scientifica del mondo, che ebbe tra i suoi primi soci anche Galileo Galilei; il suo simbolo è la lince, felino dalla vista acutissima, che fu usato per simboleggiare il personaggio mitologico di Linceo da cui prese il nome e ben rappresenta quello spirito di osservazione su cui si basava l’idea di conoscenza dei suoi fondatori, innovativa per l’epoca.
Vuoi per la vicinanza a Roma, ma soprattutto per un reale e profondo moto affettivo, Cesi e suoi amici trovarono sui Monti Lucretili il luogo ideale dove soddisfare i loro desideri intellettuali, così i vasti Pratoni del Monte Gennaro divennero per loro un luogo mitico, teatro di spedizioni cariche di emozioni. In una relazione manoscritta, in cui sono catalogate ben 41 specie di erbe rare, Joannes Faber, medico bavarese che fu direttore dei Giardini Botanici papali, racconta che il 12 ottobre 1611 con Cesi e altri tre “Lincei” si recarono: “all’altissimo e ricchissimo delle erbe più rare Monte detto di S. Gennaro, sotto il quale fa mostra di sé in tutto il suo meraviglioso splendore l’Amphytheatrum Lyncaeum, per godere della raccolta più che della semplice osservazione delle piante”. In ricordo di quell’antica escursione scientifica, che ha consacrato i Monti Lucretili tra le aree botaniche più importanti, è stato tracciato un sentiero, segnalato dal simbolo della Lince, che da San Polo dei Cavalieri si snoda lungo la Valle Cavalera traversando le faggete secolari fino a scoprire in tutta la loro magnificenza i Pratoni di Monte Gennaro.