È un suggestivo itinerario da fare a piedi o in MTB che, tra un’alternarsi di boschi e prati, vi porterà a scoprire due piccoli specchi d’acqua incastonati nel verde e le romantiche rovine di Castel del Lago
Il sentiero (segnavia 307) parte dalla Via Piana di Percile, in prossimità della Locanda della Vecchia Scola, poco dopo, sulla sinistra, si risale la Valle dell’Aone per riprendere la strada sterrata che offre una splendida visuale sulla Valle Ustica e la lunga dorsale del Monte Pellecchia (1368 m), e si continua a mezza costa; superato il Colle Serranile ci si inoltra in un bosco di conifere fino a raggiungere il Rifugio Forestale della Porcareccia, dove ha inizio la Tenuta Lago. Oltrepassata la passina laterale si attraversano ampi pascoli, dove fontanili e vecchie stalle testimoniano come l’uomo ha saputo plasmare il paesaggio restando in sintonia con la natura; si prosegue in leggera discesa nel bosco, si supera il bivio della pista ciclabile che porta a Riofreddo e poco dopo sulla sinistra, sul fondo di una profonda dolina, si trova il piccolo Lago Marraone, seminascosto dagli alberi. Qualche centinaio di metri più avanti, la strada si apre sull’incantevole conca che ospita il Lago Fraturno con le sue spiaggette, ideali per una pausa di relax, e le rive colonizzate da pioppi, canne palustri, equiseti e salici che si riflettono nell’acqua. Entrambi i laghi sono tutelati come riserva integrale poiché zona umida di importanza internazionale.
A margine del lago un breve e ripido sentiero [segnavia 307B, Sentiero Coleman (SC) e Via dei Lupi (VL)] sale ai ruderi di Castel del Lago, o Rovine Morella (772 m). Presente nel Regesto dell’Abazia di Farfa già nel XI sec., questa era una delle numerose rocche difensive della Valle Ustica, fondamentale nel Medio Evo per il controllo del versante orientale. Nel XII sec. passò ai Colonna di Riofreddo finché, alla fine del Duecento, Bonifacio VIII la concesse agli Orsini ma, già agli inizi del Quattrocento, con i primi segni di stabilità politica, perse la sua importanza strategica e fu abbandonata. Sul piccolo pianoro, dove tra i resti della cinta muraria si apre una magnifica visuale sui Monti Ruffi e la media Val d’Aniene, ancora s’intersecano gli antichi percorsi, segnalati nella carta escursionistica del Parco, che la collegano non solo a Percile, ma anche a Riofreddo, Cineto Romano, Licenza e Mandela.
Per il ritorno si attraversa la radura tenendosi a sinistra e si continua sul sentiero 307B fino a raggiungere la pista ciclabile che, in prossimità del lago Marraone, si raccorda all’itinerario dell’andata.
(Percorso nella Carta escursionistica del Parco Naturale Regionale dei Monti Lucretili)