Una gita emozionante alla scoperta di un piccolo specchio d’acqua, circondato da candide rocce calcaree e da una fitta vegetazione che lo avvolge in un alone quasi mistico.
Il Laghetto di San Benedetto, è l’unico rimasto dei “Simbruina Stagna”, i 3 laghi artificiali attorno ai quali si articolava la Villa di Nerone (54-55 d.C.). Si raggiunge facilmente partendo dai ruderi della villa romana, dove si può parcheggiare l’auto per scendere a piedi seguendo la stradina asfaltata, che si trova poco più avanti sulla destra, fino ad un’ampio slargo. Da qui, prendendo il sentiero segnalato sulla destra, si scende ancora fino al fiume, si oltrepassa un ponte di legno, poi si piega a sinistra e si risale, per qualche centinaio di metri, seguendo il corso del fiume fino al laghetto guidati dal fragore della cascata. Lo scenario è suggestivo: lungo le sponde del fiume salici, pioppi, nocioli e carpini, che si mischiano alle rocce ricoperte da muschi, filtrano i raggi del sole creando giochi di luci e ombre sull’acqua; sullo sfondo candide pareti racchiudono, come in un nido, il limpido laghetto che cambia di colore durante il giorno a seconda di come il sole riesce a penetrare nella stretta gola della Valle, mentre la cascata vaporizza l’acqua tutto intorno creando un microclima perfetto per le numerose specie di flora del sottobosco.
Si può prolungare questa breve escursione ritornando allo spiazzo continuando sulla strada sterrata fino alla Mola Vecchia o alla Cascata di Comunacque, a Trevi nel Lazio, oppure salendo all’Abbazia di Santa Scolastica (dallo spiazzo si prosegue in direzione Jenne, dopo qualche centinaio di metri, sulla sinistra si trova il sentiero in salita, oppure si ritorna al parcheggio e si prende la bellissima scalinata sul lato sinistro dei ruderi della villa neroniana, fino alla chiesina rurale della Madonna dell’Oro e si prosegue per 200 mt lungo la Via dei Monasteri).
(Percorso nella Carta escursionistica del Parco Naturale Regionale dei Monti Simbruini)