I Monti Simbruini sono una delle più importanti riserve idriche del Centro Italia, che da secoli, con le sorgenti dell’Acqua Marcia, Acqua Claudia, del Simbrivio e del Pertuso, riforniscono di acqua purissima non solo i paesi della Val d’Aniene ma anche parte della capitale e i Castelli romani.
L’imponente dorsale montuosa fa parte dell’antica piattaforma carbonatica laziale da cui, a partire dal Triassico superiore (circa 220 milioni di anni di fa), cominciarono a sollevarsi i rilievi appenninici. Durante questo processo si stratificarono sul terreno detriti argillosi e un’enorme quantità di rudiste, molluschi primordiali i cui gusci decomposti formarono le rocce calcaree bianchissime in cui sono tutt’ora visibili i fossili. La permeabilità di queste formazioni ha determinato la creazione di falde freatiche, caratterizzate da estesi altipiani, in cui si aprono enormi doline e inghiottitoi che sono una vera e propria porta d’ingresso dell’acqua, prodotta da neve e pioggia, verso il cuore della montagna, costituito da numerose grotte e cavità ipogee che si allungano nel sottosuolo anche per chilometri, formando dei veri e propri fiumi sotterranei che trovano sbocco nelle numerose sorgenti del fondovalle.
Se le doline hanno la funzione di porta principale dell’acqua verso la falda acquifera, non meno importante è l’azione delle immense foreste di faggio. Il terreno carsico infatti, anche se in superficie sembra arido, si imbeve d’acqua come una spugna e le faggete, con le loro chiome impenetrabili e l’esteso apparato radicale, mantengono il suolo costantemente umido impedendo che l’acqua evapori troppo velocemente e che il terreno si asciughi. Gli acquiferi carsici hanno un equilibrio delicatissimo: tagli del bosco indiscriminati, innalzamento del clima e uno sfruttamento incontrollato delle sorgenti producono la disidratazione del terreno, di conseguenza l’acqua prima di arrivare alle falde viene riassorbita dal terreno in un processo che può durare anche decine di anni o addirittura compromettere definitivamente l’intero sistema acquifero.