Cervara di Roma, costruita su una montagna come un nido d’aquila, dai suoi oltre mille metri d’altitudine domina silenziosa sull’alta Valle. È un borgo che ha trovato la sua identità nell’intenso rapporto con gli artisti, di cui rimane traccia nelle sculture che plasmano la roccia su cui sorge e nei dipinti e nelle poesie impresse sui muri. Un museo a cielo aperto, incorniciato da una natura rigogliosa che ne fa un luogo di soggiorno affascinante in ogni stagione.
Una fitta rete di sentieri escursionistici ben segnati collegano sia Cervara che gli altipiani di Campaegli e Prataglia, dal tipico aspetto aspro e selvaggio, a Monte Livata, Campo dell’Osso, Campo Secco, alle rovine di Camerata Vecchia o al Santuario Santissima Trinità di Vallepietra. Nella tarda primavera e in estate una florida fioritura di primule, viole e orchidee selvatiche colora i vasti pianori carsici che in inverno, con la neve, si prestano a splendide escursioni con le ciaspole o per lo sci da fondo. A Prataglia l’Ente Parco ha realizzato l’Area faunistica del cervo; qui si trova anche uno dei due osservatori astronomici dei Simbruini, gestito dall’Associazione Astris che, nel periodo estivo, organizza serate di osservazione aperte al pubblico. Poco più in basso, verso Arsoli, si trovano i ruderi della fortezza medievale La Prugna (mt 998 slm), importante baluardo strategico da cui si gode un panorama mozzafiato.
La bellezza ancestrale del paesaggio di Cervara ha affascinato, fin dai primi dell’800, artisti italiani e stranieri che vi hanno soggiornato a lungo e l’hanno immortalata nelle loro opere: celebri sono le incisioni di Bartolomeo Pinelli con le donne in costume tradizionale che divennero l’icona laziale del Grand Tour, così come i quadri di Ernest Hébert, autore de Le Cervaroles, oggi conservato nel Museo d’Orsay a Parigi. Il poeta spagnolo Raphael Alberti, ha descritto Cervara come Scolpita in cima / a una montagna di pietra. / È una scultura nel cielo, / che al cielo volerebbe / se l’aria la sostenesse, ed ispirandosi a questa poesia che lo scultore Vincenzo Bianchi, con l’Accademia di Belle Arti di Firenze, dal 1984 ha iniziato un lungo sodalizio con il paese realizzando opere come la Scalinata degli artisti e la Montagna d’Europa, che hanno plasmato le rocce del borgo in animali e figure umane dal forte valore simbolico. Ma la tradizione dell’arte “sotto il cielo” era consolidata a Cervara fin dal 1970, quando molti artisti, italiani e stranieri, iniziarono a dare un’aspetto insolito e affascinante al borgo realizzando affreschi e murales sulle facciate delle case del centro storico che ha però mantenuto il suo aspetto tipicamente medievale con gli stretti vicoli formati da gradinate che ne impediscono l’acesso alle auto, motivo per cui Cervara è il regno della quiete e del silenzio. L’antica Rocca medievale, già dal 1600, è ridotta ad un rudere ma vale la pena di salirvi per ammirare il panorama mozzafiato. Poco sotto si staglia nella sua imponenza la Collegiata di Santa Maria della Visitazione che conserva un bel dipinto di Vincenzo Manenti (XVII sec.) e altre opere del XV e XVII sec.; nei locali sottostanti è stato allestito il Museo della Montagna e della Transumanza che si articola in sezioni dedicate alla pastorizia, all’agricoltura, all’attività femminile e costumi locali, ai mestieri itineranti, agli ex-voto e arredi sacri e all’arte con una raccolta disegni, stampe e dipinti di artisti del XVIII e XIX.
Trekking ed escursioni,
Equitazione,
Mountain Bike,
Deltaplano,
Orientering,
Sci di fondo,
Escursioni con ciaspole,
Pecorino e ricotte,
Salsicce secche,
Nei boschi: more,
funghi e tartufi
Comune: Tel. 0774 828.715
Provincia: Roma
Altitudine: mt 1053 slm
Abitanti: 505
Nome abitanti: Cervaroli